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Scienza & metodo Biostoria

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Prof. Antonia Colamonico, epistemologa.

Centro Studi - Acquaviva F. (BA)

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aula cenacolo

sabato 22 marzo 2008

Il cervello cresce per tutta la vita




La crescita del cervello può durare per tutta la vita. Recenti scoperte sulle “cellule staminali” nel cervello hanno eliminato il vecchio dogma della Neurologia per cui si riteneva che le cellule neuronali del cervello fossero incapaci di riprodursi. Oggi sappiamo invece che in un ambiente ampiamente stimolato anche nell’adulto la rigenerazione neuronale è sempre possibile a partire da “cellule staminali” cosi dette “Toto-potenti”, che in qualità di precursori indifferenziati possono differenziarsi in diverse forme cellulari. Inoltre è ben noto che esistono nel cervello processi di stabilizzazione che rallentano e diminuiscono il numero di neuroni nel cervello e rallentano la crescita di nuove cellule neuronali.

Il Cervello del nascituro inizia a svilupparsi con rapidità impressionante ed i neuroni si moltiplicano con grande rapidità. Dal sesto mese, la produzione cosi celere dei neuroni rallenta notevolmente mentre accelera la nascita di collegamenti interneuronali (Assoni e Dendriti sinaptiche). Anche esse si moltiplicano rapidamente fino ai 4 anni circa. Di seguito con l’esperienza e l’apprendimento si stabilizzano percorsi di integrazione delle varie aree cerebrali pertanto mano a mano con la formazione dell’individuo si attua un fenomeno di riduzione delle potenzialità plastiche del cervello che è indice di una stabilizzazione della specializzazione delle funzioni di integrazione cerebrali.

Di conseguenza man mano che procede tale stabilizzazione delle funzioni cerebrali il numero di neuroni e delle interconnessioni neuronali tende a diminuire e il cervello risponde in tal misura ad un vitale processo di adattamento cognitivo.

Alla stabilizzazione del sistema di apprendimento va a corrispondere di pari passo il processo di “Mielinizzazione” delle interconnessioni neuronali. La Mielina è un polimero proteico-lipidico che forma una ‘guaina’ intorno ai neuroni in funzione protettiva estremamente necessaria in particolare per inibire la dispersione di campi bio-elettrici negli assoni, cioè nelle fibre nervose che propagano le informazioni nel cervello e nel corpo dell’ individuo.


Dato che la mielina è di colore biancastro, con la crescita dell’ individuo e la formazione cerebrale si osserva un progressivo fenomeno di diminuzione relativa della materia grigia, in favore di un aumento della materia cerebrale bianca, dovuto alla mielinizzazione delle fibre d’interazione cerebrale, azione che si completa all’incirca attorno ai 20 anni (pur potendo proseguire anch’esso per tutta la vita a ritmo rallentato).

Proprio come conseguenza di un tale fenomeno di riduzione neuronale, caratteristico dello sviluppo cerebrale dal bambino all’adulto, si era ritenuto che i neuroni non avessero più alcuna possibilità di rinascere nell’adulto, mentre è quello che avviene.

Quello che sappiamo oggigiorno fa riflettere sulla possibilità di esplorare nuove forme di apprendimento capaci di migliorare la plasticità cerebrale cercando di limitare una formazione rigida sostanzialmente tesa a stabilizzare in modo ripetitivo i processi di memorizzazione a lungo termine. Certamente strategie alternative di una formazione meno condizionante i processi di stabilizzazione cerebrale, orientate pertanto verso il mantenimento della plasticità cerebrale, sono oggi rese possibili dai sistemi di “Net-Learning” basati sulla condivisione di conoscenze in rete internet. Ciò infatti corrisponde ad un sistema di apprendimento che certamente rappresenta un arricchimento ed ampliamento dell’ambiente comunicativo rispetto a quello limitato dello spazio di una classe a scuola. …

È ragionevole ritenere che per rinnovare se stesso, il cervello di un individuo debba apprendere molto sulla propria formazione cerebrale e quindi non solo svolgere il compito di apprendere nell’imparare nozioni relative al mondo cognitivo e l’ambiente che lo circonda.



Nota: La “Mielina” è formata da uno strato interno di colesterolo ed uno strato interno di fosfolipidi e proteine. Serve come schermatura dei flussi bio-elettrici di informazione che scorrono nelle fibre nervose. Gravi alterazioni dei processi di de-mielinizzazione si riscontrano nella sclerosi multipla e nel morbo di Alzhaimer.


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