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Scienza & metodo Biostoria

Scienza & metodo Biostoria
Prof. Antonia Colamonico, epistemologa.

Centro Studi - Acquaviva F. (BA)

Centro Studi - Acquaviva F. (BA)
aula cenacolo

martedì 15 febbraio 2011

Esodo di massa per effetto globalizzazione: Verso la democrazia dell'intero Pianeta.





Antonia Colamonico (biostorica)




Dalle stime del Ministero degli interni italiano si prevede un grande esodo di massa, oltre 100.000 persone, a seguito delle rivolte in Egitto e in Tunisia. Il mondo Arabo è in subbuglio e la protesta si sta allargando a macchia d'olio in tutti i paesi musulmani, così come avvenne nel 1968-'70 in occidente e nel 1992-'94 nel mondo a regine sovietico.
Tutti chiedono libertà. Sembra questo come un singulto che nasca irrefrenato, dalla parte più profonda e segreta del cuore umano, come una scrittura genetica che chiede diritto di cittadinanza.

(un viaggio della speranza)
La storia, non come storiografia, ma quale dinamica biostorica della vita a tempo presente (t. 0) è un sistema bio-fisico-mentale a corpo unico che respira, vive, si evolve creando sulla sua superficie delle variazioni di stato, con addensamenti e diradamenti che rendono il sistema eternamente in bilico tra aree di ordine/disordine, con esplosioni/implosioni di dinamiche fattuali.
Per poter visualizzare il “corpo storia” necessita assumere una posizione a campo infinito, come un'uscita dallo stato di presente e guardare l'inanellarsi degli eventi da una posizione di fuori Campo Universo, come un occhio di dio che si ponga oltre la storia.
Prendere le distanze dal presente è, sotto il profilo di lettura, la migliore garanzia per effettuare un'osservazione allargata a tutto il sistema e nel contempo prendere le distante anche emotive dalle dialogiche io/campo, per poterle osservare con occhio disincantato, estraneo ed essere così, per quanto sia possibile, immuni dalle ingerenze ideologiche che viziano le letture, dando luogo ai pregiudizi storici.
Nasce il pregiudizio ogni qual volta si smette di osservare la dinamica degli eventi via, via che essi si manifestano nel tempo presente, per leggerli con le gabbie concettuali, derive di letture passate.
Sotto il profilo mentale l'uomo per pigrizia è portato ad un risparmio di energia che gli fa trasferire, quasi automaticamente, ciò che ha appreso in un dato tempo in un altro successivo, peccando di semplicioneria. Nascono così le generalizzazioni che danno vita alle letture razziste con il massificare i giudizi: maschi, femmine, meridionale, terrone, negro, mussulmano, cristiano, destra, sinistra, fascista, comunista, interista, milanista ...



Ogni qual volta si procede ad una generalizzazione, automaticamente si smette di vedere la vita nel suo manifestarsi a tempo 0 e si entra nella cecità ideologica; mentre la vita nel suo eterno rigenerarsi e moltiplicarsi sa che ogni alba è sempre nuova e ogni fiore è sempre unico, così come ogni primavera ed ogni nato di donna.
La storia pur conservando memoria degli ordini informativi passati, tende ai piani di futuro, attraversando gli stati di presente, che rendono sempre nuova la sua forma, il suo volto, la sua bellezza, il suo respiro.
Il processo rigenerativo della vita, come ho più volte sostenuto nei libri di biostoria, è un processo d'emancipazione dell'individuo-soggetto storico dal suo campo-nicchia di appartenenza che esige una relazione di condivisione ed autonomia, come per la foglie di un albero che si distingue dalle altre foglie dello stesso ramo o come il dito da una mano, la nuvola dal suo sistema nuvoloso, il bambino dalla mamma e dal padre.
Ogni individuo storico, sia esso albero, cielo, pianeta, uomo, sorriso, idea, parola... ha un compito vitale che consiste nell'essere centro/periferia insieme del sistema vita e in tale dualità si fa singolarità nella molteplicità relazionale.
Ogni soggetto storico ha valore perché è unico per sempre, in quanto la sua identità si lega alla nicchia spazio-temporale, occupandone un tempo-spazio di breve durata.
Ogni soggetto per il solo fatto di nascere acquisisce il diritto ad essere, prima di tutto se stesso, quale individuo libero di dare luogo-tempo alla sua singolarità esistenziale che lo fa essere quella particolare forma, a cui è dato quel particolare nome.
Leggendo con occhio esterno la dinamica vitale si evince che la molla della vita è un processo di democratizzazione che tende a fare di ogni essere-soggetto-abitante della vita un individuo storico che ha da dare il suo particolare contributo esistenziale alla bellezza e al perdurare della vita.
Se la democrazia del vivere è un fatto naturale per la natura o le piante o gli animali, è invece una legge difficile da accettare per gli uomini.



(Dalla manifestazione delle donne, 13 Febbraio 2011)

La struttura mentale di un uomo è il sistema più complesso che esista, egli è l'unico soggetto storico in grado di assumere una posizione di lettura intorno alla vita che non è quindi per lui un semplice scorrere, ma anche un ragionare intorno a quel fluire di dinamiche in dinamiche.
Il ragionare come la capacità ad elaborare teorie e dimostrazioni intorno alla vita, fa sì che egli possa sviluppare una molteplicità di idee, linguaggi, tecnologie, oggetti che possano aiutarlo a vivere in modo migliore.
Tale chiacchierata ponendosi su un piano generale è molto condivisibile a livello astratto; ma quando si passa al concreto, simile visione è difficile da condividere.
  • Quando nascono le contraddizioni e i conflitti?
Ogni qual volta si passa da un piano di lettura universale ad uno topico e circoscritto, cioè quando si passa da ciò che è bene per tutti, a ciò che è bene per me; da una visione altruista ad una egoista.
C'è una tendenza umana ad accentrare le capacità immaginative ed operative che da essere patrimonio collettivo divengono patrimonio di una minoranza che crede di essere una “razza superiore”:
  • È il peccato di Caino che credette di essere migliore di Abele, perché avendo scoperto, come contadino, i processi naturali della natura era stato in grado di piegarla alla sua esigenza contingente.
  • In tale capacità egli, Caino di ogni epoca, non vide un'opportunità per tutti, ma un privilegio per sé, per la sua dinastia, per il suo gruppo di appartenenza e così facendo si è isolato, imponendo un privilegio.
Quando si perde la dimensione-coscienza dell'essere un uno/insieme, nascono le tirannie che rendono fortemente ingiusta la vita.
Lo stato di ingiustizia non è mai definitivo, poiché essendo l'uomo, per nascita, una sistema mentale bilaterale, intorno a quella ingiustizia, chi la subisce, elabora a sua volta la risposta. Nascono così le vendette alla negazione di dignità, le rivincite all'indigenza con la messa in discussione dei privilegi che spingono ad un'azione di risposta contraria, con i rimescolamenti che creano gli ordini nuovi.
Osservando da una grande distanza la nostra storia, cosa si legge:
  • Il sistema Terra per effetto globalizzazione è divenuto un unico grande mercato in cui tutto è posto di fronte a tutti.
  • C'è una forma di effetto televisione in cui tutti entrano nella casa del vicino prossimo e lontanissimo, ne guardano le tendenze, i modelli, le tipologie di comportamenti e ne rilevando le discrepanze e le armonie con se stessi.
È come se per la prima volta i poveri e i ricchi del mondo si stessero guardando negli occhi e se tutto e sotto gli occhi di tutti, allora non c'è da meravigliarsi che si stia creando una forte mescolanza di popoli che attraversando continenti, non solo per il gusto della villeggiatura, scappano dalle tirannie, malattie, fame, mancanza di lavoro....



C'è una spinta interiore in ogni uomo, come un richiamo alla vita, a voler essere migliore, a voler vivere in uno stato sociale ed economico di maggiore libertà e benessere per sé e la sua famiglia:
  • Solo gli sciocchi possono credere di tenere testa a tutto questo, con qualche provvedimento o vigilanza coatta.
Ogni qual volta si è creato uno salto epocale non è stato il frutto di una crescita o de-crescita economica, politica; ma il risultato di un rimescolamento di popoli.
Nei millenni della storia, sistematicamente, l'anima nomade celata in ogni individuo-società si è messa in moto e si sono create le grandi partenze in massa per sfuggire da un vincolo tirannico; in tale mobilità si sono creati gli squilibri che hanno richiesto nuovi equilibri ed ogni volta l'Umanità ha dovuto misurarsi con la sfida dell'accoglienza che fa ridistribuire le ricchezze e inventare la più allargata idea di giustizia sociale.
Non esiste la razza pura, ma una costante ibridazione di razze che mischiandosi danno vita ad un grado più elevato di bellezza. Ogni volta la stessa idea di legge è stata rivisitata e allargata, passando dalla polis greca sino alla polis mondo; dal diritto personale, poi nazionale e infine universale.
Essere tutti cittadini del mondo è la sfida della globalizzazione e su tale dimensione che bisognerà confrontarsi per inventare un nuovo modo di essere se stessi con gli altri.
Il grado di civiltà del cambiamento sarà misurato sui costi che saranno pagati, se essi saranno costi umani con moria di uomini o costi solamente economici, con una più equa ridistribuzione delle risorse che andranno ad implementare nuove risorse.
Personalmente non credo in una crisi alimentare che creerà la fame universale; invece penso che con politiche più sagge, con una logica più onesta e con una maggiore accortezza alla vita, la grande popolazione del grande villaggio terra potrà tranquillamente trovare accoglienza come tutti gli uccelli del cielo, tutte le formiche di un formicaio.
E che dire delle api?
  • Se alle api è dato di poter vivere e moltiplicarsi, perché questo oggi non è accettabile per l'Umanità!
  • Che cosa ha l'Umanità di così grave da non poter avere diritto a vivere!
  • E cosa più importante, di cosa essa ha veramente bisogno!
Bello quel passo evangelico che sostiene che basti un tetto ed un abito per potersi sentire felici, allora ridimensioniamo il di più, inutile, e apriamoci al dialogo con gli sfollati, gli indigenti; prepariamoci a far prevalere la giustizia e il rispetto delle leggi a tutti i livelli di organizzazione.


Iniziamo a sviluppare una coscienza basata sul rispetto della cosa privata e pubblica; usciamo dalle logiche clientelari che rendono mafiosa la nostra coscienza; impariamo a contenere la voglia di possesso e di lusso; impariamo a dare spazio alla conoscenza che si trasforma in idee nuove; riscopriamo la capacità d'attenzione e di ascolto dell'altro, partendo dai nostri figli, e così facendo sicuramente avremo modo di lasciare alle generazioni future un mondo più giusto.



Il Filo S.r.l. - Palestre della Mente -

Via S.no Ventura, 47/d
70021 Acquaviva delle Fonti (BA)
Tel. 080 4035889

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Perugia, Agosto 2008